È stata sventata pochi giorni fa una truffa milionaria oggetto di un’inchiesta milanese iniziate a metà del 2018 e partita dalle denunce di quattro vittime cadute nella trappola della false aste giudiziarie online.
I truffatori inserivano annunci falsi di case all’asta a Milano e li corredavano di tutto quello che un annuncio di quel tipo deve avere: planimetrie, documenti catastali, fotografie e provvedimenti dei giudici. Le vittime, seguendo la trafila di qualsiasi asta, versavano il 10% della somma che intendevano offrire per partecipare all’asta per poi scoprire che l’asta non era mai esistita.
Le somme venivano versate su conti di ignari correntisti italiani ed europei a cui era stata rubata l’identità e riciclati velocemente tramite l’acquisto di Bitcoin che venivano poi scambiati o ri-monetizzati, anche con investimenti vari, tra cui numerosi centri scommesse. Il giro d’affari di questa truffa è di 2,7 milioni di euro e altri 250 mila euro tra contanti e oggetti di valore.
Una vera e propria centrale di riciclaggio denaro sporco sventata dal sistema delle criptomonete, un fenomeno assolutamente legale, che però sembra essere diventato uno dei metodi preferiti dai criminali per riciclare denaro illecito.
Visto il successo e la durata di questo tipo di raggiro, è molto probabile che l’episodio non resti isolato. Unico modo per non cadere in questo tipo di truffe è effettuare controlli incrociati sui dati delle case messe all’asta e verificare sempre sui siti ufficiali o presso le sedi competenti.