Nelle ultime settimane sono state individuate due nuove truffe che sfruttavano l’emergenza Coronavirus offrendo il servizio di tamponi a domicilio e fornendo poi risultati falsi che dichiaravano la negatività al Covid-19.
Le province in cui si sono verificate le truffe sono Napoli e Civitavecchia, ma non si esclude che la truffa sia già in atto in altre province italiane.
A Napoli le visite a domicilio per l’esecuzione del tampone orofaringeo e per i test sierologici, pubblicizzate anche tramite sito internet, prevedevano l’utilizzo di kit trafugati illegalmente (spesso scaduti) e apparecchi elettromedicali per veterinari attraverso cui i tamponi venivano processati restituendo risultati non attendibili e causando quindi falsi negativi.
Nella truffa di Civitavecchia, invece, erano coinvolti un’infermiera e il suo compagno che, fingendosi medico, si presentava con i tamponi che erano stati illegalmente prelevati dalla compagna presso l’Ospedale in cui lavorava. I tamponi non erano analizzati in nessun modo e, alle vittime della truffa, venivano consegnati referti, sempre negativi, he erano la copia fedele di veri referti negativi dell’Ospedale in cui lavorava l’infermiera.
Dalle indagini è emerso che la coppia stava eseguendo falsi tamponi da aprile, causando potenzialmente possibili contagi.
Le autorità raccomandano ai cittadini di rivolgersi solo alle strutture sanitarie o a quelle private regolarmente incaricate dal Servizio Sanitario Nazionale per evitare di essere truffati con grossi rischi per la salute propria, dei propri cari e di chiunque entri a contatto con falsi negativi.