Il money mule: una pratica illegale e pericolosa che promette guadagni facili.

Un video della Polizia di Stato ci spiega di cosa si tratta e come difendersi.

A molte persone sarà capitato di ricevere un messaggio sui social oppure una email da parte di società che offrono lavoro con “guadagni facili”: promettono una percentuale su dei soldi che bisogna ricevere sul proprio conto corrente per poi essere girati su quello della fantomatica società, e il gioco è fatto.

Il guadagno c’è sempre ed è “sicuro” perché nella somma che arriva è già compreso il compenso da trattenere; per esempio si ricevono 1.050 euro e se ne trasferiscono 1.000.

Ebbene, bisogna fare molta attenzione perché, in quel momento, si diventa un “Money mule”, si è complici del reato di riciclaggio, e si può finire anche in carcere.

Proprio l’individuazione di questi cosiddetti “muli” è l’obiettivo dell’operazione ad alto impatto “Emma 3” (European money mules action), con la quale le polizie di tutta Europa si stanno impegnando per contrastare il cybercrime finanziario.

Il denaro che circola in questo tipo di operazioni è quello “sporco”, cioè di provenienza illecita, prevalentemente da crimini informatici come phishing, frodi con carte di credito o da commercio elettronico.

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