La truffa della Costa d’Avorio è una delle truffe più diffuse che, nonostante sia ormai ben conosciuta, continua a mietere vittime.
In cosa consiste?
Si potrebbe dire che da quando c’è internet c’è la truffa della Costa D’Avorio, uno dei raggiri più utilizzati dai malviventi per estorcere denaro con l’inganno.
Questo tipo di raggiro continua a invadere soprattutto i siti di annunci.
Ecco come funziona.
Dopo aver messo in vendita qualcosa, l’inserzionista riceve un’email di interesse da parte di un utente che dice di trovarsi in Costa d’Avorio.
L’email è scritta in un italiano sgrammaticato e pieno di errore: il testo è evidentemente stato tradotto con Google.
Nell’email l’utente dice di trovarsi con la sua famiglia nel paese africano per motivi di lavoro e che è molto interessato ad acquistare l’oggetto in vendita.
Per l’acquisto insiste nel voler mandar un proprio corriere a ritirare l’oggetto e per il pagamento farà un bonifico bancario. Ed è qui che si nasconde la truffa.
L’utente richiede i dati per effettuare il bonifico: dopo averli ricevuti afferma di aver già provveduto al pagamento che però è soggetto ad una tassa locale che l’inserzionista dovrà pagare.
Questa tassa locale in realtà non esiste, così come il bonifico che l’utente dichiara di aver già fatto. Il raggiro sta proprio nel convincere l’inserzionista a pagare la tassa locale, a spedire l’oggetto e non ricevere mai il pagamento.
Come difendersi dal questo tipo di raggiro?
Quando mettiamo oggetti in vendita sui siti di annunci è bene prestare molta attenzione a chi ci contattata.
Diffidiamo sempre da chi ci scrive messaggi in un italiano pieno di errori, di chi ci chiede di effettuare la spedizione prima del pagamento e soprattutto da chi chiede di poter effettuare il pagamento con servizi di trasferimento di denaro che non ne permettono la tracciabilità.