Le cybertruffe si sono evolute molto rapidamente diversificandosi per colpire in maniera chirurgica non solo gli utenti privati, ma anche aziende, banche e perfino i governi. Il mondo del cybercrime ha come protagonisti dei veri esperti che sanno maneggiare e manipolare la tecnologia con le stesse competenze dei migliori professionisti del settore. I cyber criminali operano ormai con tecniche militari e si sono specializzate per agire su diverse categorie di aziende.
Con le aziende attaccano con tecniche di “man in the middle” grazie all’installazione di un malware sul computer del correntista. Quando l’utente di connette al suo banking on line il malaware cattura le informazioni digitate e, quando esegue un pagamento qualsiasi, riesce a sostituire le coordinate bancarie cel destinatario con quelle dei criminali. L’utente vedrà la conferma del bonifico effettuato con i dati da lui inseriti, quindi non si accorgerà della truffa fino a che qualcuno che aspettava il pagamento non chiederà notizie. E le aziende sono certamente una vittima molto più interessante rispetto a un privato per l’importo e per la frequenza dei bonifici.
Le truffe che mirano a rubare informazioni top secret invece si intrufolano nei sistemi per impossessarsi di brevetti e formule. Lo possono fare grazie a sistemi di spionaggio dei cellulari e dei server. Le ditte più colpite sono quelle manifatturiere e farmaceutiche. In questi casi possono essere cani sciolti che rubano per rivendere a caro prezzo o chiederne il riscatto, ma anche criminali al soldo di aziende concorrenti.
La questione investe sia le aziende private che le organizzazioni governative. In Italia, per esempio, le reti del Governo Italiano sono state violate già più volte e l’attenzione rimane molto alta. Sono decisamente urgenti misure attuative e un innalzamento della soglia di attenzione dell’intera infrastruttura nazionale in materia cyber security.
