La truffa della caparra per vedere un appartamento in affitto. Cosa sapere e come difendersi. I consigli di Whuis per evitare brutte sorprese
Sui siti di annunci online sono sempre più ricorrenti inserzioni di monolocali o piccoli appartamenti in affitto in zone centrali e a prezzi concorrenziali e che spesso nascondono una vera e propria truffa.
Questo tipo di annuncio risulta molto appetibile in occasione di eventi speciali , per studenti in cerca della loro prima sistemazione o per chi cerca un’abitazione temporanea.
Come funziona la truffa della caparra
L’utente trova l’annuncio online, contatta l’inserzionista che, con modi gentili e affabili, risponde a tutte le richieste e domande dell’interessato.
Al momento della richiesta di un appuntamento, l’inserzionista chiede il versamento di una piccola caparra, spiegando che vive in un’altra città e non vuole rischiare di arrivare all’appuntamento e non trovare nessuno come successo in passato.
L’inserzionista specifica che la caparra verrà restituita o scalata dall’affitto. L’importo varia dai 50 ai 100 euro, cifre abbordabili e per questo, per molti, credibili.
Ovviamente è facile intuire che una volta all’appuntamento, nessuno si presenterà mai e che i soldi della caparra non verranno mai restituiti.
A volte ritornano
Questo genere di truffa è ciclica.
I truffatori infatti continuano a truffare ignari utenti creando diversi profili falsi con nomi sempre diversi. Alcuni addirittura, creano una vera e propria rete legata alla falsa identità, creando account Facebook, Twitter e Instagram falsi .
Come tutelarsi
Non versate caparre senza aver mai prima visto l’appartamento e/o conosciuto l’inserzionista. Prima di ogni cosa, se potete, passate davanti all’appartamento e cercate di capire se nello stabile è realmente in affitto un immobile.