Ogni giorno nuovi siti si aggiungono alla lista di quelli contro i quali l’Antitrust emette provvedimenti restrittivi. La tipologia di illeciti può rientrare nella vera e propria truffa con la vendita di prodotti che non corrispondono alla descrizione o addirittura inesistenti.
Uno degli ultimi esempi è stato quello di tecnomaster.biz a cui l’Antitrust ha intimato di sospendere la vendita online dei prodotti non disponibili a magazzino. Grazie alle segnalazioni di diversi acquirenti si è scoperto che il sito si faceva pagare per prodotti che in realtà non aveva, garantendo tempi di consegna veloci che poi non era in grado di rispettare proprio perché a sua volta doveva ancora acquistare il prodotto. Ma questo è solo uno dei numerosi casi segnalati all’Antitrust.
I principali illeciti di cui sono vittime gli acquirenti online:
Tardiva o mancata spedizione
Uno degli illeciti più frequenti. Molti siti danno come disponibile un prodotto che non hanno per poi attendere di avere un numero di ordini significativo per effettuare l’acquisto a un prezzo scontato. Per aumentare gli ordini, per esempio, utilizzano l’amo del prezzo super scontato per i primi 10 acquirenti. Peccato che l’utente potrebbe dover attendere anche un anno perché gli venga consegnato il prodotto. In questi casi, inoltre, il servizio clienti risulta inesistente e le richieste di rimborso non ottengono alcuna risposta nonostante i diritti dell’utente siano chiari: un prodotto non consegnato entro i 30 giorni deve poter essere rimborsato. Per difendersi il potenziale acquirente può chiamare il servizio clienti prima dell’acquisto e verificare che le garanzie legali (garanzie di conformità e diritti di recesso) siano ben specificate. Può inoltre provare a fare una ricerca on line per vedere se esistono recensioni di altri utenti o eventuali segnalazioni di illeciti a carico del sito.
Mancanza di informazioni sulle garanzie legali e di conformità dei prodotti
Sono ancora molti i siti di e-commerce che non riportano le informazioni sulle garanzie legali di vendita e di conformità che l’acquirente ha il diritto di poter visionare prima di procedere con l’acquisto. Se sul sito su cui si intende acquistare non sono riportate, è meglio astenersi e segnalare l’irregolarità alla polizia postale.
Mancata indicazione del foro competente
È bene controllare sempre che nelle garanzie di vendita sia indicato il foro competente a cui l’acquirente può rivolgersi in caso di controversia. Se non è presente, il sito va segnalato.
Informazioni lacunose o mancanti sul diritto di recesso
Il diritto di recesso permette all’utente di poter restituire (con conseguente rimborso) entro 14 giorni un prodotto acquistato online che per qualche motivo non soddisfa le aspettative. La legge prevede alcune eccezioni a questo diritto ad esempio i beni digitali (mp3, e-book) o i prodotti eseguiti su misura per particolari esigenze dell’acquirente. Alcuni siti che non intendono rispettare questo diritto, utilizzano trucchi illeciti come ad esempio dichiarare come personalizzazione la scelta di una variante di un prodotto presente un catalogo, oppure scelgono di essere pagati tramite voucher non rimborsabili. Per evitare questo tipo di spiacevole inconveniente è necessario verificare sempre prima le regole applicare per il diritto di recesso prima di ogni acquisto.
Come difendersi dalle truffe online
Nonostante l’Antitrust sia sempre al lavoro per combattere le truffe, i siti sono abilissimi nel trovare sempre nuovi trucchi e, anche quando vengono sequestrati, rinascono con nuovi nomi e ragioni sociali. È necessario quindi essere sempre molto attenti a verificare che il sito sia in regola e riporti quindi tutte le garanzie di acquisto, il foro competente per le controversie legali e tutte le informazioni su diritto di recesso. Se è tutto in ordine, ma si tratta di un sito non famoso, meglio sempre fare una ricerca online per verificare la sua reputazione.
Truffa per ben tre volte ho ricevuto un prodotto non funzionante o non utilizzabile e reso a mie spese il
Prodotto e xw6 Smart watch. In attesa di rimborso ma invano la società non vuole effettuarlo