Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Interno, le vittime di truffa tra chi ha più di 65 anni sono in forte aumento. Nel 2014 i caso registrati erano 14.461, ma nel 2016 il numero era già salito a 20.064.

La truffa per un’anziano, oltre al danno economico che spesso comporta, rappresenta un evento psicologicamente difficile da superare con ripercussioni sulla qualità della vita quotidiana. Chi si sente in pericolo, tende a chiudersi compromettendo l’autonomia e la socializzazione.

Ecco perché il Ministero dell’Interno lo scorso maggio ha stanziato 2 milioni di Euro da destinare alla prevenzione delle truffe sul territorio e le Regioni che hanno avuto accesso ai finanziamenti stanno organizzando campagne anti truffa per rendere sempre più consapevoli gli over 65 dei rischi a cui potrebbero incorrere, fornendo loro gli strumenti per difendersi con più efficacia.

 

Identikit del truffatore

Età e abiti

I truffatori possono essere entrambi i sessi e di qualunque età, anche anziani. Generalmente viaggiano in coppia e vestono in maniera elegante per destare maggior fiducia. In caso si presentino con finte divise, a un occhio attento si possono individuare le incompletezze e le contraffazioni. In entrambi i casi, possono avere ed esibire finti tesserini di riconoscimento.

Modo di relazionarsi

I truffatori allenati hanno modi gentili ma molto decisi, tendono ad essere molto convincenti, si mostrano esperti e cercano di disorientare la vittima facendo leva sull’urgenza del loro intervento.
Molti fingono di conoscere figli, mariti, mogli o altri parenti per creare empatia e fiducia.

I falsi poliziotti in borghese

Gli agenti della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza o della Polizia municipale agiscono in borghese soltanto durante operazioni specifiche. In casi di prevenzione del crimine sono sempre in divisa, si muovono in coppia e hanno tesserini di riconoscimento.

Le scuse utilizzate normalmente dai truffatori sono il controllo di eventuali segni di visite da parte di ladri che hanno colpito qualcuno del vicinato o la verifica di banconote per individuare quelle false in circolazione.

Prima aprire la propria porta di casa a chi si presenta come rappresentante delle Forze dell’Ordine, è bene capire il motivo della visita 3 controllare con cura il tesserino di riconoscimento.

Falsi impiegati di Inps, Inail e Asl

Gli enti socio-assistenziali come l’INPS o l’INAIL non hanno personale operativo che faccia telefonate o visite a domicilio a titolo di prevenzione, accertamento o per ragioni amministrative. Lo stesso discorso vale per le ASL, con la sola eccezione delle visite specialistiche domiciliari, che però vengono richieste dal medico di base, concordate con l’ufficio competente e preannunciate in modo inequivocabile al paziente. Non aprite mai la porta e non date ascolto, quindi, ad eventuali sconosciuti che si spacciano per funzionari o ispettori dell’INPS o della propria ASL. Generalmente la scusa utilizzata dai truffatori è quella di dover fare accertamenti per l’esenzione del ticket sanitario, consegnare rimborsi o richiedere il pagamento di arretrati.

Falsi rappresentanti di Aziende di gas, energia elettrica, acqua, telefono, raccolta rifiuti e banche

Nessuna azienda di fornitura di servizi manda funzionari a casa degli utenti. Le visite dei tecnici vengono concordate con l’utente a seguito di una sua segnalazione, quindi meglio non aprire mai a chi si qualifica come operatore di un fornitore di servizi, anche se si tratta di quello con cui abbiamo un contratto.

Cosa fare in caso di pericolo

Se ci si presenta alla porta qualcuno di sospetto, basta una semplice telefonata al 112, 113 o al 117 per segnalare e richiedere un intervento immediato.

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