Dal 2009, anno della loro introduzione, non si era mai visto un anno così terribile come il 2019 per le truffe in criptovaluta. A confermare la preferenza dei cybercriminali per il denaro virtuale sono gli esperti di CipherTrace, azienda specializzata nella lotta alle truffe che riguardano Blockchain, Bitcoin ed eCrime. Secondo il loro ultimo rapporto, le criptovalute nel 2019 sono state rubate o usate per truffare il 150% in più rispetto al 2018. Questo aumento dimostra come i criminali si stiano adattando al nuovo assetto digitale del denaro.
Le truffe più eclatanti del 2019
Le criptovalute hanno già attirato l’attenzione delle authority di mezzo mondo impegnate a stabilire regole volte ad aumentare la sicurezza. Nel corso del 2019 si sono verificati due grandi furti: uno ha coinvolto i clienti dello schema piramidale di PlusToken e ha fruttato 2,9 miliardi di dollari. La seconda frode ha visto i cybercriminali impossessarsi di 195 milioni di dollari sottratti ai clienti dell’exchange canadese QuadrigaCX grazie alla collaborazione di Gerald Cotten, cofondatore e Ceo.
Ma anche senza contare queste due truffe miliardarie, il flusso di denari illegalmente sottratti tramite criptovaluta è preoccupante. Inoltre bisogna considerare che, secondo gli esperti di Cipher Trace, i furti e le truffe al di sotto dei 5 milioni di dollari raramente vengono denunciate.
Come agiscono i truffatori nel settore delle criptovalute
Nel rapporto sono elencate le modalità preferite dai truffatori: diminuiscono gli attacchi agli exchange, i cambiavaluta autorizzati a convertire criptomoneta in dollari, euro o altre valute, mentre aumentano gli scam e le frodi perpetrate da persone insospettabili interne al settore.
Quali potrebbero essere le conseguenze
D’altra parte anche le truffe seguono i nuovi trend. Le Banche Centrali, le Autorità e i Governi guardano con sempre più sospetto chi opera in quel mercato perché, se non si riesce ad aumentare il livello di sicurezza, il rischio è che le incognite legate alle monete virtuali causino fibrillazioni dei mercati con ovvie ripercussioni sui risparmiatori.