Sembra essere una delle truffe più in voga delle ultime settimane dato che, nonostante i frequenti avvisi della Polizia Postale, sono ancora troppi gli utenti che ne rimangono vittima.
Il successo di questo tipo di truffa è merito della sua semplicità e della sua virulenza. Inoltre, visto in questo periodo d’emergenza causato dalla pandemia di Coronavirus sono molte le aziende che si sono prodigate in donazioni e servizi gratuiti, non appare così incredibile che le più famose catene di supermercati offrano dei buoni spesa. Prestando la giusta attenzione però, si riesce capire facilmente che non si tratta di una comunicazione veritiera, ma del tutto falsa oltre che costruita con il solo scopo di rubare dati personali per rivenderli alle organizzazioni criminali.
Le comunicazioni della disponibilità di questi buoni avviene tramite spam via email, inserzioni pubblicitarie e post su Facebook o catene WhatsApp. Lo scopo della truffa è rubare i dati personali delle vittime grazie alla compilazione della richiesta del voucher su un sito clone, molto simile a quello del supermercato in questione (tranne che per l’url che, infatti, va sempre controllata)
La truffa dei falsi buoni Esselunga
Esselunga sta distribuendo generi alimentari gratuiti del valore di 250 € per sostenere la nazione durante la pandemia da coronavirus
Nel messaggio si dice che per ottenere un voucher gratuito di Esselunga del valore di 250/500 € è sufficiente cliccare su un link e condividere il messaggio con tutti i propri contatti whatsApp: un modo gratuito per i truffatori per diffondere la truffa a un numero di persone molto alto.
La truffa dei falsi buoni Conad
❤ Il supermercato Conad ha annunciato che regalerà un coupon gratuito di 500 € durante lo stato di emergenza.
Per aggiudicarsi uno dei buoni disponibili, la vittima deve cliccare sul link al sito e inserire i suoi dati.
Come difendersi
Ogni volta che si ricevono comunicazioni di buoni o regali da parte di aziende, verificarne sempre la veridicità sul sito ufficiale senza cliccare i link indicati nel messaggio e non condividere il messaggio sui social o via WhatsApp prima di aver fatto le opportune verifiche.