Fake news, clickbait, disinformazione e allarmismi senza fondamento. Il fenomeno delle false notizie online è sempre più diffuso
Il fenomeno delle bufale online è al centro di diversi dibattiti, tanto da spingere il Governo a prendere seri provvedimenti contro chi diffonde disinformazione.
Il fenomeno è così vasto che la Germania, per esempio, ha infatti una proposta di legge che prevede multe fino a 500.000 euro per i servizi online che ospitano notizie false e che non provvedono a rimuoverle entro 24 ore.
Anche Facebook sta mettendo in atto sistemi per il controllo delle notizie, tentando di arginare il fenomeno delle bufale.
Ma cos’è una fake news?
Una fake news, conosciuta anche come bufala, è una notizia falsa.
La notizia, contenuta in articoli con informazioni inventate e a volte ingannevoli, viene diffusa per disinformare o agitare “le folle virtuali” nei confronti di un partito, un decreto legge o un personaggio.
Diffuse prevalentemente sui social newtwork, le bufale online fanno leva sull’emotività delle persone, sul loro malcontento, arrivando anche ad affermare l’esistenza di teorie complottiste.
Come riconoscere una bufala
Le fake news si riconosco per l’uso di titoli sensazionalistici, immagini forti e molto accattivanti.
Ci sono anche altri particolari che permettono di distinguere una notizia falsa da una notizia vera.
Tra questi, la fonte.
Spesso, le fake news vengono diffuse da presunte testate giornalistiche online il cui nome scimmiotta quello delle autorevoli e vere testate, o da blog che nulla hanno a che vedere con la vera informazione.
All’interno dei siti che diffondono notizie false, per affrancare la veridicità della notizia vengono poi utilizzate citazioni di personaggi politici estrapolate da interviste o dichiarazioni rilasciate in contesti diversi.
Il clickbait
Dietro ai siti di fake news ci sono interessi politici, per creare dissenso, ma anche grandi interessi economici. Questi siti infatti ospitano tantissima pubblicità: più click, più traffico, più guadagni.